GIULIETTA E ROMEO
Dettagli dell'evento
Venerdì 14 febbraio 2025 ore 21.00 IMOLA Teatro Ebe Stignani Giulietta e Romeo Balletto in due atti liberamente ispirato alla tragedia di William Shakespeare BALLETTO DI ROMA Azzurra Schena Giulietta Paolo Barbonaglia
Dettagli dell'evento
Venerdì 14 febbraio 2025 ore 21.00
IMOLA Teatro Ebe Stignani
Giulietta e Romeo
Balletto in due atti liberamente ispirato alla tragedia di William Shakespeare
BALLETTO DI ROMA
Azzurra Schena Giulietta
Paolo Barbonaglia Romeo
Coreografia e regia Fabrizio Monteverde
Musiche Sergej Prokof’ev
Scene Fabrizio Monteverde
Costumi Santi Rinciari
Lighting design Emanuele De Maria
Orario
14 febbraio 2025 21:00(GMT+01:00)
Location
Imola, Teatro Comunale Ebe Stignani
Accessibilità
Assenza di barriere architettoniche
Programma
Torna in scena Giulietta e Romeo, un classico firmato dal coreografo e regista Fabrizio Monteverde. Opera che debuttò al Carlo Felice di Genova nel 1989 per il Balletto di Toscana e ripresa dal Balletto di Roma nel 2002. Portata in scena negli ultimi vent’anni, “Giulietta e Romeo” oggi viene riallestita per festeggiare questo anniversario, confermandosi nel tempo uno dei titoli di maggior successo del repertorio della compagnia romana con un record di recite effettuate e pubblico al botteghino. Con 350 recite e 200.000 spettatori è oggi lo spettacolo di danza italiano più applaudito di sempre.
La Verona degli amanti infelici di William Shakespeare diventa, nella versione monteverdiana, un Sud buio e polveroso, reduce da una guerra e alle soglie di una rivoluzione: un muro decrepito mantiene il ricordo di un conflitto mondiale che ha azzerato morale e sentimento, e – risuonando quanto mai attuale – annuncia, oltre le macerie, un futuro di rinascita e ricostruzione. Nell’Italia contraddittoria del secondo dopoguerra, immobile e fremente, provinciale e inquieta, Giulietta è protagonista e vittima di una ribellione giovanile e folle, in fuga da una condizione femminile imposta e suicida di un amore inammissibile. Romeo, silenziosamente appassionato e incoscientemente sognatore, è martire della propria fede d’amore innocente. Tra loro, le madri Capuleti e Montecchi, padrone ossessive e compiaciute di una trama resa ancor più tragica dall’intenzionalità dell’odio e dall’istigazione alla vendetta. Riscrittura drammaturgica originale, percorsa dai fotogrammi inquieti del cinema neorealista e autonoma nell’introspezione dei personaggi, l’opera di Fabrizio Monteverde denuda la trama shakespeariana e ne espone il sentimento cinico e rabbioso, così vicino al suo stesso impeto coreografico. Ne nasce una narrazione essenziale ma appassionata, lirica e crudele, che come il cerchio della vita continuamente risorge dal proprio finale all’alba di un nuovo sentimento d’amore. Un’audace manipolazione dell’opera originale che insiste sui sentimenti e sulle idee universali che ancora oggi fanno breccia nei lettori di Shakespeare e che risuonano ancora più forti nella loro traduzione in danza attraverso lo stile energico e travolgente del coreografo Fabrizio Monteverde.