È nel 1992 che compone la sua prima colonna sonora per il film Quando eravamo repressi di Pino Quartullo. A seguire, nel 1994, quella di Teste rasate, film di Claudio Fragasso e nel 1996 quella di Uomini senza donne, film di Angelo Longoni. Sempre negli anni novanta, seguono altri lavori per il cinema, con le colonne sonore de Il decisionista di Mauro Cappelloni, Colpo di sole di Claudio Fragasso, L’italiano di Ennio De Dominicis, La spiaggia di Mauro Cappelloni. Sergio Cammariere è autore anche delle musiche che accompagnano alcuni cortometraggi come Non finisce qui regia di Maria Sole Tognazzi del 1997, Mattia Preti – Il pennello e la spada regia di Francesco Cabras
e Alberto Molinari e La pena del pane di Lucia Grillo, composte nel 2001 e nel 2004.

Nel 1997 partecipa al Premio Tenco e vince il Premio IMAIE come “Migliore Musicista e Interprete” della Rassegna con voto unanime della Giuria.

Nel gennaio 2002 esce il suo primo album, Dalla pace del mare lontano (EMI Music Italy), con la collaborazione di Roberto Kunstler per i testi. Prodotto da Biagio Pagano, vanta la partecipazione di Pasquale Panella per un omaggio a Charles Trenet (Il mare) e di un gruppo di musicisti oggi riconosciuti nell’ambito del grande jazz italiano e internazionale: Fabrizio Bosso alla tromba e flicorno, Luca Bulgarelli al contrabbasso, Amedeo Ariano alla batteria e Olen Cesari al violino. Una “famiglia musicale” che lo segue tuttora e che si è arricchita, sia nei successivi lavori, sia nei concerti live, con altri nomi di alto prestigio. Tutto il 2002 è all’insegna del live e i suoi concerti si arricchiscono ogni volta di nuovo pubblico. Riceve numerosi riconoscimenti, tra i quali il Premio L’isola che non c’era come migliore album d’esordio, il Premio Carosone, il Premio De André come migliore artista dell’anno e la prestigiosa Targa Tenco 2002 – Migliore Opera Prima per Dalla pace del mare lontano. Vince il referendum di Musica e dischi come migliore artista emergente dell’anno.

La partecipazione al Festival di Sanremo nel 2003 con Tutto quello che un uomo, testo di R. Kunstler, gli regala il terzo posto oltre al Premio della Critica e al Premio “Migliore Composizione Musicale” e due Dischi di Platino. È una canzone mai ascoltata in un contesto come quello sanremese, che nella parte musicale rivela le radici profondamente ancorate al jazz della migliore tradizione, con guizzi di originalità interpretativa personalissima. Il suo talento nei concerti dal vivo lo porta a ricevere il Premio come “Miglior Live dell’anno” assegnato da Assomusica. Esce, lo stesso anno, il DVD Sergio Cammariere in concerto dal Teatro Strehler di Milano.

Il 2004 segna l’uscita del secondo album, Sul sentiero prodotto da Biagio Pagano, con dodici sue composizioni musicali su testi di R. Kunstler, Pasquale Panella e Samuele Bersani per Ferragosto, più due straordinari brani strumentali, Casa Lumière e Capocolonna. Il maestro Paolo Silvestri dirige e arrangia i brani con Orchestra; ottiene un Disco di Platino. Nello stesso anno avviene un incontro storico, condivide il palco con il grande Toots Thielemans ospite della rassegna Pescara Jazz.

Terzo album di Sergio Cammariere, Il pane, il vino e la visione è del 2006. Undici composizioni su testi di R. Kunstler e la partecipazione di P. Panella, più due brani strumentali, Settembre e Riflessi.

L’anno successivo, l’attività concertistica lo porta in Europa e torna ad uno sui grandi amori, il cinema, firmando la colonna sonora de L’abbuffata film di Mimmo Calopresti. Vince il “Premio per la Migliore Colonna Sonora” al Festival Internazionale del Cinema Mediterraneo di Montpellier.

La sua seconda partecipazione al Festival di Sanremo è del 2008, dove con L’amore non si spiega, dedica un bellissimo omaggio alla bossa nova, duettando anche con Gal Costa, una delle più belle e importanti voci della canzone brasiliana. Esce, a seguire, il quarto album Cantautore piccolino un disco antologico dedicato a Sergio Bardotti e Bruno Lauzi, che svetta immediatamente in testa alle classifiche ed è Disco d’Oro nel giro di pochi giorni.

Oltre a contenere il brano presentato a Sanremo, si arricchisce di un omaggio al grande jazz con My song di Keith Jarrett, un’interpretazione di Estate di Bruno Martino con Fabrizio Bosso alla tromba e alcuni brani inediti, tra cui Nord, composizione per solo piano. Continuano anche i riconoscimenti tra cui il Premio Lunezia Elite e il Premio “Miglior Colonna Sonora” al Genova Film Festival 2009 per le musiche del cortometraggio Fuori uso di Francesco Prisco.

Nell’ottobre del 2009 esce Carovane il nuovo album con 13 tracce inedite, tra cui due brani strumentali, Varanasi e La forcella del rabdomante e continua la collaborazione con R. Kunstler per i testi. Sergio intraprende un nuovo viaggio, “contaminando” il jazz, sua grande passione, con ritmi e sonorità nuove e inedite che spaziano verso universi e mondi lontani. Agli strumenti tradizionali affianca sitar, moxeno, vina, tampura, tabla, dando vita a sonorità più esotiche, rese ancora più avvolgenti dall’Orchestra d’Archi diretta dal maestro Marcello Sirignano.

Oltre al nucleo “storico”, Fabrizio Bosso, Olen Cesari, Luca Bulgarelli e Amedeo Ariano nel corso degli anni hanno collaborato con lui sia nei concerti live che nella realizzazione degli album, altrettanti musicisti di alto profilo e di livello internazionale: Arthur Maia, Jorginho Gomez, Gabriele Mirabassi, Michele Ascolese, Javier Girotto, Bruno Marcozzi, Simone Haggiag, Sanjay Kansa Banik, Gianni Ricchizzi, Stefano Di Battista, Bebo Ferra, Roberto Gatto, Jimmy Villotti. Nel 2009 è la sua voce ad aprire il film di animazione Disney, La principessa e il ranocchio con il brano La vita a New Orleans e nello stesso anno è anche la sua collaborazione come consulente musicale per I promessi sposi – Opera moderna di Michele Guardì con musiche di Pippo Flora.

Nel giugno 2010 firma, insieme al trombettista Fabrizio Bosso, il commento sonoro a Comiche vagabonde, tre comiche del grande Charlie Chaplin, Charlot a teatro, Charlot alla spiaggia, Charlot vagabondo. Le tre comiche vengono pubblicate per la serie del Gruppo L’Espresso Sounds for silence prodotta da Gianni Salvioni per la casa discografica Ermitage. Sempre nel 2010 compone le musiche per Ritratto di mio padre, regia di Maria Sole Tognazzi.